L’essere umano ha un percezione parziale di quello che consideriamo la realtà; fondamentalmente la nostra capacità di “vedere” è sopita e cristallizzata nell’immobilità del pensiero e nelle convinzioni che rendono la nostra energia poco fluida.
La nostra vita è un ciclo continuo tra la veglia e il sonno.
Il sogno è un campo di sperimentazione molto vasto, è il luogo dell’apprendimento, della scoperta e del recupero di grandi quantità di energia; consente di risvegliare nuove potenzialità e vivere esperienze così intense e profonde da poter accelerare il processo di evoluzione.
Attraverso il viaggio del “sogno” si raggiunge un livello vibrazionale particolare dove la nostra mente può stare sospesa tra la veglia e il sonno ed imparare a viaggiare nell’oceano astrale, spostarsi più agilmente nei vari mondi sottili.
Se partiamo dall’idea che la percezione del tempo nel sogno è circolare, non lineare così come lo percepiamo da svegli, questo ci consente di interagire con il passato per poter correggere la nostra percezione degli eventi in maniera tale da liberarci dalla loro morsa.
Per gli sciamani il sogno è una condizione fondamentale per oltrepassare il velo dell’illusione e imparare a muovere il punto d’assemblaggio affinché la percezione possa divenire più chiara e noi più abili a discernere il vero dal falso.
Fermo restando che in questa dimensione che abitiamo la danza tra vero e falso è continua e incessante, aumentare la percezione ordinaria, richiede disciplina e consapevolezza affinché si possano costruire tutti gli strumenti adeguati per non perdersi in una nuova seduzione così come avviene nella vita ordinaria.